Numeri da capogiro: 2 ore di concerto della Royal Philarmonic Concert Orchestra, 20 metri di maxischermo con le proiezioni delle immagini di tutti e 6 i film della saga di Star Wars, Mercoledì, uno spettacolo unico e irripetibile per le 11 mila persone presenti a Montreal. Le musiche, composte dal premio Oscar John Williams, partizioni dell’intera saga riproposte in un autentico show presentato dall’attore Anthony Daniels, caratterista che nella leggendaria saga scritta e ideata da George Lucas ha interpretato il droide C3PO. «Sono uomo fortunato – afferma Daniels – perché Lucas non sapeva che mi avrebbe cambiato la vita. Dopo tanti anni passati a recitare dietro una maschera finalmente il mondo vede la mia faccia: è una rivincita meravigliosa. Sono un professionista e fin dall’inizio sapevo che nei film il mio volto sarebbe rimasto nel buio. Ma mai mi sarei aspettato che il futuro mi desse una soddisfazione così».
«Star Wars in Concert – aggiunge Daniels – è una rivoluzione: gente che non si sarebbe mai avvicinata alla musica classica viene a vedere lo show e ne esce arricchita. Genitori mi scrivono che dopo lo spettacolo il figlio ha voluto imparare a suonare uno strumento». Uno spettacolo entusiasmante per ogni fan della saga, un evento che ancora una volta ha dimostrato il valore stesso del contributo di John Williams per una saga che ha riscritto la storia del cinema mondiale.
Le musiche della colonna sonora di John Williams, cinque Oscar, sono eseguite dalla Royal Philarmonic Concert Orchestra in due ore di autentico supershow. Le immagini dei momenti salienti delle sei pellicole scorrono su un megaschermo di 20 metri per 10 alle spalle di orchestra e coro. Star Wars in Concert non è un musical: per legare fra loro i tanti frame della sceneggiatura è stato scelto un presentatore d’eccezione, Anthony Daniels (da noi sarà sottotitolato in italiano). Se questo nome non vi dice nulla, sappiate che l’umanoide color oro C3PO è stato realizzato usando il calco del viso e del fisico appunto di Daniels, un caratterista inglese dai modi gentili e dalla pronuncia strettamente «british» che ha trasformato il droide in un essere capace di farsi amare. Proprio questo ometto in smoking e gilet dorato è il narratore di questa storia fantastica: «Sono uomo fortunato – dice lui nel backstage – perché Lucas non sapeva che mi avrebbe cambiato la vita. Dopo tanti anni passati a recitare dietro una maschera finalmente il mondo vede la mia faccia: è una rivincita meravigliosa. Sono un professionista e fin dall’inizio sapevo che nei film il mio volto sarebbe rimasto nel buio. Ma mai mi sarei aspettato che il futuro mi desse una soddisfazione così». Infatti il pubblico gli regala una standing ovation di affetto commovente. «Star Wars in Concert – aggiunge Daniels – è una rivoluzione: gente che non si sarebbe mai avvicinata alla musica classica viene a vedere lo show e ne esce arricchita. Genitori mi scrivono che dopo lo spettacolo il figlio ha voluto imparare a suonare uno strumento».
Daniels spiega che, anche per chi non ha mai visto Guerre stellari, il modo in cui è stato studiato lo spettacolo risulta di facile comprensione. «Anzi – aggiunge – quando esci ti viene voglia di andare a noleggiare i film per rivivere queste atmosfere». Ricreate con mezzi imponenti: 150 persone, 14 Tir e 86 professori d’orchestra sono impegnati nello show che l’Europa aspetta con curiosità. E anche a Milano il pubblico potrà vedere esposti alcuni dei costumi e degli accessori originali utilizzati da Lucas nei vari episodi. Una mostra itinerante che, per un fan di Star Wars, vale da sola l’ingresso.