Pronta a partire dalla base militare di Vandenberg in California la missione SMAP della NASA. Si tratta di un satellite per l’osservazione della Terra, in senso assolutamente letterale. Il satellite SMAP è infatti progettato per misurare l’umidità presente nei primi cinque centimetri di terreno, con una precisione mai raggiunta da altri satelliti. Nelle aspettative, la sonda fornirà una mappa globale dei livelli di umidità nel suolo terrestre ogni tre giorni. Questa misura è importante, dicono gli scienziati, perché può aiutare a creare modelli meteorologici più accurati, che permettano di prevedere siccità e inondazioni, ma sarà anche importante per valutare alcuni aspetti della variabilità climatica e dell’impatto antropico sull’ambiente.
Collocata in un orbita polare quasi a 700 chilometri d’altezza, la sonda compirà un giro completo attorno alla Terra in poco più di un ora e mezza. La sua forma è decisamente caratterizzata dalla grande antenna a rete del diametro di 6 metri, la più grande del suo genere che la NASA abbia mai fatto volare nello spazio. Chiusa come un ombrello al lancio, verrà subito dispiegata all’estremità di un lungo braccio, dove ruoterà a circa 15 giri al minuto, permettendo di osservare una vasta zona di superficie.
Oltre a SMAP, il vettore Delta II metterà in orbita anche 4 minisatelliti della classe CubeSat, tra cui la coppia gemella dei Firebird per indagare il misterioso fenomeno dei microlampi che si verificano nelle fasce di Van Allen, presumibilmente sotto l’influenza di tempeste solari. Tempeste che possono modificare significativamente l’intensità delle fasce di radiazioni attorno alla Terra e mettere quindi a rischio la tecnologia spaziale.
Fonte: Inaf Tv
