Niente referendum sulla Buona scuola. Più di 530mila persone in tutt’Italia erano andate a firmare i quattro quesiti contro la legge 107, per chiedere di poter decidere sul tanto contestato provvedimento del governo Renzi. Ma dopo l’esame delle firme, quelle valide, secondo la Corte di Cassazione, sono poche migliaia meno delle 500mila necessarie per andare a votare.
L’avvio dell’anno scolastico in corso, secondo i promotori dei referendum, “ha evidenziato le contraddizioni, ha messo a nudo tutti gli aspetti, negativi, confusi e anticostituzionali della cosiddetta ‘Buona scuola’: contenziosi legali infiniti, cattedre vuote, alunni disabili ancora senza sostegno, uffici nel caos, tutto per l’arrogante pretesa di poter fare a meno di ogni serio confronto con il mondo della scuola, con i lavoratori, con gli studenti e chi li rappresenta. “Il consenso alle nostre battaglie sostenuto dai quasi due milioni di firme, indica una direzione, ci invita ad andare avanti, non arretrare. Le associazioni e le organizzazioni sindacali che hanno dato vita alla campagna referendaria proseguiranno nel contrasto alla legge 107 e alle sue nefaste conseguenze per la scuola della Costituzione” assicura quindi il Comitato.