Mangiare più funghi potrebbe aiutare a combattere il declino delle funzioni cerebrali in età avanzata

È risaputo che i funghi sono pieni di un pugno nutrizionale – ma lo sapevate che questo alimento quotidiano può essere in grado di ridurre il rischio di declino cognitivo anche nelle persone anziane? Secondo uno studio dell’Università Nazionale di Singapore (NUS), gli anziani che mangiano più di due porzioni standard di funghi – equivalenti a 300 grammi o mezzo piatto – a settimana possono avere il 50% di probabilità in meno di avere un lieve deterioramento cognitivo. Ciò potrebbe essere dovuto alla presenza di uno specifico composto chiamato ergotioneina presente in quasi tutte le varietà di funghi, secondo il Dr Irwin Cheah, ricercatore di NUS Biochemistry.

Il dott. Cheah ha detto: “L’ET (ergotioneina) è un antiossidante e anti-infiammatorio unico, che gli esseri umani non sono in grado di sintetizzare da soli, ma può essere ottenuto da fonti alimentari, una delle principali essendo funghi”.  Lo studio NUS ha affermato che gli anziani con lieve deficit cognitivo presentano sintomi sottili di perdita di memoria o dimenticanza, oltre a un deficit in altre funzioni cognitive come il linguaggio, l’attenzione e le capacità visuospaziali.  Lo studio è stato condotto dal 2011 al 2017 e pubblicato martedì 12 marzo. Ha fatto riferimento a sei funghi comunemente consumati – vale a dire funghi d’oro, ostriche, shiitake e bianchi, oltre a funghi secchi e in scatola. 600 anziani cinesi residenti a Singapore e di età superiore ai 60 anni sono stati valutati attraverso interviste e test che hanno tenuto conto delle informazioni demografiche, della storia medica, dei fattori psicologici e delle abitudini alimentari, nonché della pressione sanguigna, del peso, dell’altezza, dell’impugnatura e della deambulazione velocità. I partecipanti hanno quindi effettuato una valutazione neuropsicologica standard di due ore, insieme a un punteggio di demenza.

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Secondo lo studio più recente, una precedente ricerca sul NUS – che coinvolge anche il dott. Cheah – ha rilevato che una carenza nel composto ergotioneina potrebbe essere un fattore di rischio per le malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer.  Ha anche rilevato che alcuni hericenones, erinacines, scabronine e dictyophorines contenuti nei funghi possono promuovere la sintesi dei fattori di crescita nervosa, mentre i composti bioattivi inibiscono la produzione di beta amiloide e fosforilata tau e acetilcolinesterasi, che protegge il cervello dalla neurodegenerazione.  Per formulare conclusioni più forti, il team di ricerca potrebbe esaminare l’esecuzione di uno studio controllato randomizzato in futuro con il composto puro di ergotioneina e altri ingredienti a base vegetale.

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