La donna che non sente dolore e che non prova paura grazie ad una mutazione genetica naturale “nemmeno durante il parto” – video

Quando Jo Cameron, una ex-insegnante scozzese, aveva sessantacinque anni, fu colpita da una forma semplice di artrite. Giunta presso l’ospedale di Inverness non immaginava di diventare un caso scientifico mondiale. Era lì per una «trapeziectomia», che prevedeva quasi certamente forme di dolore rilevanti dopo l’operazione – ma i medici si accorsero che dopo una ordinaria tachipirina la donna era già pronta per tornare a casa. L’anestetista dell’ospedale, il dottor Devjit Srivastava, non aveva mai avuto esperienza di un caso del genere. Cercò la cartella clinica della paziente per vederci chiaro, e scoprì che effettivamente Jo Cameron aveva già mostrato in passato un’eccezionale resistenza al dolore. La donna, inoltre, non aveva mai sofferto di ansia o di sintomi depressivi e sembra che abbia persino partorito i suoi figli senza manifestare dolore. In un altro caso, quando la donna fu coinvolta in un incidente stradale, la stessa, al momento dei soccorsi, risultò per nulla spaventata.

Solo un anno prima la donna fu sottoposta ad un intervento di protesi all’anca, scoperta parzialmente danneggiata soltanto dopo una radiografia: anche in quel caso, Jo non accusava dolori. A quel punto il dottore richiamò la signora per un colloquio, durante il quale si sentì raccontare una serie di episodi piuttosto strani: l’ustione di una mano, di cui si era accorta solo per la puzza di bruciato che saliva dalla pelle, inconfondibile per una vegana come lei. La frattura di un polso, in cui se l’era cavata senza analgesici. In un’altra occasione, la donna rivelò di masticare del piccantissimo peperoncino scozzese, una varietà che in realtà è tipica nelle coltivazioni dei Caraibi.

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Srivastava sottopose la signora a diversi test della personalità, da cui emerse una totale assenza di ansia o sintomi depressivi. Attraverso delle analisi approfondite, è emerso che l’eccezionale resistenza al dolore della signora ha origini genetiche. L’organismo della donna custodisce delle importanti mutazioni genetiche in due regioni del Dna: il gene Faah e lo pseudo-gene Faah-Out. Faah regola il tasso di anandamide, un neurotrasmettitore che si lega agli stessi recettori della cannabis e che dunque viene chiamato «endocannabinoide». In soldoni, l’anandamide è un analgesico rilassante prodotto naturalmente dall’organismo. Le due mutazioni aumentano il tasso di anandamide bloccando così la percezione del dolore e dell’ansia.

Anche gli oppioidi agiscono in maniera simile, regolando un neuro-trasmettitore, ma spesso con effetti collaterali indesiderati. Al momento, la caratteristica di Joe non potrà risultare un esempio per la ricerca farmaceutica: in altri casi alcuni soggetti sono deceduti per gli effetti indesiderati di farmaci che spegnevano si i recettori del dolore ma che al contempo provocavano gravi malattie mortali al cervello. Inoltre, Joe, anche se immune al dolore all’ansia in maniera naturale, presenza un evidente deficit di memoria, segno forse di una caratteristica non esemplare per gli esseri umani. Un eventuale farmaco basato su questa caratteristica potrebbe comportare pesanti effetti collaterali a livello cerebrale. Del resto il dolore e la paura, per quanto disprezzabili, quando funzionanti correttamente, sono meccanismi importanti per la nostra vita. Oggi Joe ha più di settant’anni e continua a cavarsela, anche se risulta sempre un po’ “smemorata”, L’esempio più unico che raro di Joe Cameron, dunque, sembra al momento destinato a restare un fenomeno curioso ma del tutto singolare. Un video diffuso da Euronews:

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