Il Codacons è pronto a dichiarare guerra al fumo su tutte le spiagge italiane. Infatti sta cercando di portare i Comuni a far rispettare il divieto sui lidi di tutta Italia. Nel mese scorso è stato inviato un appello al Ministero dell’ Ambiente, anche se la risposta non è stata del tutto positiva per l’associazione. Cosi il Codacons ha deciso di dare un ultimatum ai Comuni nel stabilire divieti di fumo e di abbandono di prodotti da tabacco sulle spiagge e a prendere provvedimenti. A chi non dovesse seguire questa via, l’ associazione minaccia di denunciarli entro pochi giorni “per concorso in inquinamento e in danneggiamento aggravato del patrimonio naturale” . Adesso l’attenzione è tutta sulla plastica e l’inquinamento che essa produce, ma per il fumo e il danno che le sigarette creano non è tanto temuto. Invece dovrebbe essere esattamente il contrario, la sigaretta oltre ad essere nociva per la salute di chi la consuma e di chi è vicino, è rischiosissima per l’ambiente ed è tra i rifiuti maggiormente nocivi e molto difficile da smaltire.
Inoltre sulla base dei dati forniti dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, si evidenzia come il fumo inalato da un sigaretta in spiaggia, sia molto più dannoso dell’inquinamento registrato in una zona ad elevato traffico di auto.
I primi Comuni che hanno aderito a questo sono il Comune di Latina, che è anche plastic free. Altri comuni, invece Smoke free sono Bibione, nel Veneziano, Lerici , il Golfo dei Poeti, Savona, Rimini, Pesaro e San Benedetto del Tronto, Porto Cesareo e Manduria in Puglia. In Sardegna Olbia e Sassari. In Sicilia Lampedusa e di Linosa dove è stato imposto il divieto delle sigarette dal 1° Giugno.
La legge che dovrebbe regolamentare non deve tutelare solo la salute dei non fumatori, ma anche l’ambiente. Infatti dovrebbe prevede una sanzione di 300 euro per chi getta i mozziconi a terra o in spiaggia.
Si spera che l’intento del Codacons sia raggiunto e che il fumo sia vietato sempre in spiaggia, non solo in presenza di bambini o donne incinta e si spera inoltre che queste restrizioni vengano adottate su scala nazionale e non a livello locale a discrezione di ogni singolo Comune.
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