L’ultima tendenza: trasformare le ceneri dei defunti in diamanti, ecco dove

Non tutti sanno che i diamanti sono fatti di carbonio proprio come il nostro corpo, che contiene carbonio. Esistono alcune società specializzate nel trasformare le ceneri dei defunti in diamanti. In Svizzera, una donna italiana di nome Tania si è rivolta proprio ad un’azienda che si occupa di questo. Tania, come racconta a fanpage.it voleva esaudire l’ultimo desiderio di suo padre.

Creare diamanti dalle ceneri dopo la cremazione è una nuova tendenza che si sta sviluppando in tutto il mondo. L’idea è quella di tenere sempre con sè i resti della persona cara trasformandolo in un oggetto prezioso e duraturo nel tempo. Tania Piraccini ha voluto ricordare suo padre, scomparso nel 2019, proprio in questo modo. L’ultimo desiderio del padre è stato proprio quello di voler essere un diamante e stare sempre con la sua famiglia, è scomparso dopo qualche mese a causa di un tumore.

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Un delle aziende più vicine a noi che effettua questo genere di attività si trova in Svizzera nel Canton Grigioni, si chiama Algordanza è nata nel 2004 e tramite una procedura molto particolare è in grado di estrarre il carbonio dalle ceneri e realizzare i diamanti. In laboratorio viene replicato lo stesso ambiente e le stesse condizioni che si trovano nei luoghi in cui naturalmente nascono i diamanti naturali. I diamanti in natura sono fatti di carbonio che è l’elemento che accomuna tutte le cellule degli esseri viventi, possiamo dire di essere tutti diamanti. In natura, solitamente i diamanti si trovano specialmente vicino ad ex camini vulcanici, dove vi erano le condizioni adatte per la creazione delle pietre.

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I macchinari di Algordanza lavorano a temperature fino a 1.400 gradi e pressione da circa 600 bar, il processo dura almeno 6 mesi, il carbonio viene trasformato in grafite e poi diviene diviene diamante. Infine c’è la fase di taglio e lavorazione. Il prodotto finale risulta essere grezzo, proprio come i diamanti trovati in miniera, anche se è a tutti gli effetti realizzato in laboratorio, infatti è un diamante sintetico, anche se non vengono aggiunti additivi.

Il colore finale può variare da bianco al blu in base alla percentuale di boro presente nelle ceneri stesse. Ogni diamante richiede circa 500gr di ceneri che solitamente corrispondono ad un quarto dell’urna, quindi con un’urna si possono realizzare più diamanti, proprio come ha fatto Tania che ha fatto realizzare 4 diamanti dalle ceneri di suo padre. Il costo totale è stato di 20mila euro circa.

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Ogni esemplare ha un costo di circa 4mila, in Svizzera ogni anno arrivano circa un migliaio di richieste, in tutto il mondo ci sono solo altre 3 o 4 realtà simili, ma aggiungono altre sostanze alle ceneri, a differenza di Algordanza. Un giro d’affari davvero impressionante se ci pensiamo. Il costo varia in base ai carati e al tempo di crescita del diamante. Ogni pezzo viene poi consegnato con certificato di autenticità e un legame con l’urna consegnata.

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In Giappone è molto diffusa questa pratica, una delle maggiori motivazioni è la mancanza di spazio delle urne. Algordanza è presente in 35 paesi al mondo e ha superato una quota di 12mila ordini dal 2004. “A me è sembrata una cosa bellissima perché così il babbo è sempre con noi –dice Tania a fanpage.it -. È una cosa che anche a livello psicologico mi è servita tanto”. Ci auguriamo che questa cosa però non prenda il sopravvento e non diventi un business per le grandi multinazionali che possono cercare di trarre profitto dalle ceneri di defunti.

Fonte: fanpage.it

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