Una tragedia – quella riguardante del crollo del Ponte Morandi di Genova – che causò la morte di 43 persone, oltre a feriti e disastrosi problemi per gli abitanti della zona:
La tragedia si verificò 14 agosto 2018, intorno alle 11:36 ora locale (09:36 UTC ), quando, durante un temporale torrenziale, una sezione di 210 metri (690 piedi) di Ponte Morandi crollò sopra le abitazioni ubicate sotto di esso. La campata crollata era centrata sul pilastro strallato più occidentale, pilastro 9, e attraversava il Polcevera, oltre ad una zona industriale di Sampierdarena. Testimoni oculari hanno riferito che il ponte è stato colpito da un fulmine prima di crollare. Tra le 30 e le 35 auto e tre camion sarebbero caduti dal ponte. Gran parte del ponte crollato e dei veicoli su di esso sono caduti nel Polcevera gonfio di pioggia mentre altre parti finirono sui binari delle ferrovie Torino-Genova e Milano-Genova e sui magazzini della società italiana di ingegneria energetica. Questi ultimi erano per fortuna in gran parte vuoti perché il crollo avvenne alla vigilia di un importante giorno festivo italiano: il Ferragosto. A distanza di anni, in molti si chiedono ancora le cause di questo crollo:
Perché il Ponte Morandi crollò? Quali sono state le cause? Per rispondere a questa domanda dobbiamo necessariamente tornare indietro nel tempo:
Occorre infatti ricordare che il viadotto fu costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua, per un costo di 3,8 miliardi di lire italiane e inaugurato il 4 settembre 1967. Aveva una lunghezza di 1.182 metri (3.878 piedi), un’altezza sopra la valle di 45 metri (148 piedi) a livello stradale e tre piloni in cemento armato che raggiungevano i 90 metri (Le ipotesi iniziali erano che una debolezza strutturale o una frana abbiano causato il crollo). Secondo quanto riferito, il ponte era in fase di manutenzione al momento del crollo, compreso il rafforzamento delle fondamenta stradali (300 piedi) di altezza; la campata massima era di 210 metri (690 piedi). Stando a quanto emerso dalle indagini, inoltre, i soggiorni meridionali hanno ceduto in modo esplosivo a causa della corrosione e dei danni. Come sappiamo, a seguito della tragedia del 2018 fu avviata un’inchiesta per risalire alle responsabilità mentre l’anno successivo fu diffuso un video che rivelava il momento esatto del crollo:
Il disastro ha provocato un’importante controversia politica sul cattivo stato delle infrastrutture in Italia e ha sollevato interrogativi più ampi sulle condizioni dei ponti attraverso l’Europa. Secondo alcune fonti giornalistiche, questo è stato l’undicesimo ponte crollato in Italia dal 2013. Successivamente, furono diffuse anche svariate ricostruzioni 3D del crollo:
Proprio sulla diffusione del video integrale del crollo non mancarono polemiche:
La costruzione del ponte sostitutivo Genova-San Giorgio , progettato dall’architetto genovese italiano Renzo Piano, cominciò il 25 giugno 2019 ed è stata completata nella primavera del 2020. È stata inaugurata il 3 agosto 2020. Le caratteristiche di questa nuova costruzione fanno inevitabilmente riflettere sulla vecchia opera precedentemente crollata:
Costruita come una struttura mista acciaio-calcestruzzo, è lunga 1.067 metri (3.501 piedi) ed è composta da 19 campate sostenute da 18 cataste di cemento armato a sezione ellittica di forma costante. Il viadotto sarà costantemente monitorato da quattro robot (progettati dall’Istituto Italiano di Tecnologia) dotati di ruote (con le quali si muoveranno lungo le rotaie esterne del viadotto) e bracci articolati. Il ruolo di questi robot è automatizzare l’ispezione della superficie inferiore del ponte e la pulizia delle barriere antivento e dei pannelli solari. L’aumento dei piloni è stato reso possibile anche per via della demolizione delle case presenti un tempo sotto il vecchio Ponte Morandi. Un dettaglio importante che dovrebbe fare molto riflettere sull’importanza della prevenzione delle grandi opere come i viadotti.
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