Carlo Alberto nel 1833
Figlio di Carlo Alberto e di Maria Teresa d’Asburgo-Lorena, Vittorio Emanuele è nato il 14 marzo 1820 a Palazzo Carignano a Torino. All’età di un anno si trasferì con la famiglia in Toscana, perchè il re Carlo Felice, riteneva Carlo Alberto troppo liberale.
Nel 1824 scoppiò un incendio nella camera di Vittorio Emanuele, secondo la storia, l’accaduto avvenne a causa di un incidente causato dalla balia. La donna riuscì a salvare il piccolo, ma lei si ustionò così tanto da morire qualche giorno dopo. Ecco il verbale dell’incidente:
‘All’Illustrissimo Signor Commissario del Quartiere Santo Spirito’
“La sera del sedici stante verso le undici e mezzo, la Baglia di Sua Altezza Imperiale e Reale il Principe di Carignano, essendo nel suo appartamento, e volendo con il lume ammazzare le zanzare gli prese fuoco lo zanzariere; ed il vestito che aveva ancora indosso, volendo salvare il Bambino che era in letto acese ancora il medesimo alle grida della medesima accorse delle Cameriste, e altre persone di servizio, e spensero il fuoco, essendo rimasto nel letto mezzo materasso, e la Baglia si dice che stia in pericolo ti vita, stante di essersi bruciata sotto. Che è quanto“.
Vittorio Emanuele II di Savoia
Il bambino in modo del tutto inaspettato, si salvò e pochi giorni dopo risultò essere sanissimo. Questo evento suscitò molta curiosità tra la gente, anche perchè proprio in quei giorni un macellaio della zona, lamentò la scomparsa del figlio e dopo poco tempo diventò ricco in modo misterioso, tanto da comprarsi un intero palazzo e aprire una nuova macelleria. Subito si parlò di sostituzione di bambini, anche se la giovane coppia reale, dopo Vittorio Emanuele comunque ebbe altri figli.
Ferdinando di Savoia
Il dubbio dello scambio in culla rimase sempre presente, anche da adulto la sua famiglia era alta, slanciata e dai lineamenti aristocratici. Al contrario lui era molto più basso, dall’aspetto rozzo, odiava studiare e preferiva la caccia e la campagna. Sua moglie, Rosa Vercellana era analfabeta e con lei si trovava bene, vivendo una vita lontana da palazzo e corte.
Maria Teresa d’Asburgo Lorena
Si pensa che il vero Vittorio Emanuele, non morì dopo l’incidente, ma fu curato e adottato dai Verecondi, una famiglia aristocratica, sempre sotto stretto controllo dei Savoia che ne pagavano segretamente le spese. Gli fu dato il nome di Fausto Verecondi, da adulto si sposò ed ebbe 5 figli, fino all’attuale Umberto Verecondi che è alto, biondo e dai tratti eleganti.
Vittorio Emanuele e Rosa Vercellana
Non si conosce la verità, ma in passato era quasi nella norma nascondere bambini malformati o portatori di malattie genetiche nella famiglia reale. Lo stesso figlio di Vittorio Emanuele II, Oddone, affetto da nanismo fu confinato a Genova.
Oddone di Savoia