E’ uno dei posti più freddi del mondo, anzi il più freddo. Stiamo parlando dell’Antartide, in particolare del luogo dove si trova la stazione Concordia a 3.233 metri di quota sul plateau artico, si sono toccati anche i -80,3°C nel periodo invernale, in cui è sempre buio.
Il record mensile e assoluto è di -84,7°C raggiunto il 13 agosto 2010 mentre il record mensile per l’Antartide è -88,3°C a Vostok il 24 agosto. In questo luogo freddo e buio una nostra connazionale Alessia Nicosia ha trascorso ben 9 mesi in perfetto isolamento presso la base di ricerca Concordia insieme ad un ristrettissimo numero di persone. Il suo compito era quello di fotografare i cristalli di ghiaccio ogni giorno e poi raccogliere i relativi dati.
Per fare questo, doveva uscire ogni giorno a -80 gradi circa, recarsi su alcuni tavoli posizionati ad 1km dalla base e fotografare i cristalli, questa cosa doveva farla in fretta, visto il gelido freddo presente. Nicosia, 41 anni, è una fisica dell’atmosfera e nel 2022 è riuscita a far parte della campagna winter-over, cioè la spedizione invernale per il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.
L’Antartide è un continente praticamente disabitato e tutto ciò che si riesce a raccogliere può essere molto utile per ricostruire la storia del nostro pianeta. La spedizione inizia a fine ottobre e termina a fine febbraio, dopo la fine dell’inverno quando praticamente in Antartide è estate ed è facile raggiungere quei luoghi per recuperare i ricercatori.
La base Concordia in estate
In estate questa zona è abitata da circa 70-80 persone, mentre in pieno inverno ci sono circa 10 persone che non possono in alcun modo spostarsi, perchè con il freddo glaciale sarebbe impossibile far arrivare aerei o altri tipo di mezzi.
“Pochissime persone hanno la possibilità di vivere in Antartide per un anno, anche tra gli scienziati”, racconta Nicosia, “è un’esperienza per pochi privilegiati“. Per vivere questa esperienza, bisogna oltre che avere conoscenze specifiche sul curriculum, anche superare delle vere e proprie prove di resistenza sottoponendosi a controlli medici, perchè la vita durante l’inverno artico è davvero difficile, sia a livello fisico ma anche psicologico. E’ una grande sfida, ma anche un grande trionfo.