Un gruppo di archeologi ha ritrovato sacchi di farina ancora in buono stato di conservazione dopo circa 3.000 anni. E’ la sensazionale scoperta avvenuta in Armenia:
Nonostante non si conosca molto sugli antichi abitanti di Metsamor, dal momento che non avevano una lingua scritta, i ricercatori sanno che la città fortificata entrò a far parte del regno biblico di Urarat (scritto anche Urartu) dopo essere stata conquistata dal re Argishti I nell’VIII secolo a.C. Prima di questo, avrebbe coperto 247 acri (100 ettari) e un tempo era “circondato da complessi di templi con sette santuari”, secondo Science in Poland.
“Sapevamo che era qualcosa di organico e abbiamo raccolto circa quattro o cinque sacchi di materiale“, dice a Live Science Jennifer Nalewicki Krzysztof Jakubiak , un archeologo dell’Università di Varsavia che ha guidato lo scavo. L’antico sito dove è stata scoperta la farina rivela i resti di un panificio fosse operativo tra l’XI e il IX secolo a.C. durante la prima età del ferro.
Gli archeologi hanno ritrovato anche frammenti di tetto bruciato, avanzando l’ipotesi che l’antica fornace possa essere stata distrutta da un incendio. Inizialmente, si è pensato che la misteriosa polvere bianca fosse cenere, ma da un esame più attento, la sostanza si è rivelata essere “decodificata e riconosciuta come resti di farina di grano”, dice Jakubiak a Vittoria Benzine di Artnet. “I campioni sono stati esaminati da un esperto archeobotanico, che ha confermato questa supposizione preliminare”.
Fonte:
https://www.smithsonianmag.com/smart-news/armenia-bakery-flour-discovery-180982247/
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