Nonostante la pioggia, decine di migliaia di persone sono scese in strada a Berlino per ribadire il proprio no agli accordi di libero commercio tra Unione europea e Stati Uniti, il cosiddetto TTIP e con il Canada, il meno conosciuto CETA. Nella capitale la manifestazione, convocata da sindacati, organizzazioni ambientaliste e perfino comunità religiose, ha preso il via a mezzogiorno dalla centralissima Alexanderplazt. Immagini simili arrivano da Francoforte, Colonia, Monaco di Baviera, Amburgo, Stoccarda e Lipsia.
L’accordo tra Bruxelles e Ottawa dovrebbe essere ratificato a ottobre, mentre quello con Washington sembra ormai in forse, perché Paesi come Francia e Austria si sono dichiarati contrari a un testo che di fatto introdurrebbe in Europa norme meno severe, in materia di tutela dell’ambiente e dei consumatori, di quelle attualmente vigenti. VIDEO (Fonte: Euronews):
Anche in Germania il vice-cancelliere, il socialdemocratico Sigmar Gabriel, ha criticato duramente il trattato di libero scambio. La cancelliera Angela Merkel invece continua a dichiararsi favorevole e spera in una conclusione positiva dei negoziati con gli Stati Uniti entro la fine dell’anno. In Italia il TTIP potrebbe compromettere l’intero comparto agroalimentare, dando il via libera ad imitazioni d’oltreoceano e neutralizzando i prodotti IGP attraverso un’apposita clausola. Ma nello stivale il grado di indignazione della popolazione non sembra elevato quanto in Germania. Perché? I post twitter di alcuni politici francesi e tedeschi:
La France demande l’arrêt des négociations du #TAFTA #TTIP
— Matthias Fekl (@MatthiasFekl) 30 agosto 2016
La France demande l’arrêt des négociations du #TAFTA #TTIP
— Matthias Fekl (@MatthiasFekl) 30 agosto 2016
.@JustinTrudeau und ich sind uns einig: Globalisierung braucht klare Regeln. #CETA pic.twitter.com/O7vC7swzzM
— Sigmar Gabriel (@sigmargabriel) 16 settembre 2016