Centinaia, forse migliaia di esemplari di medusa del genere Rhizostoma si sono radunate in maniera insolita nel golfo di Trieste. E’ quanto è stato possibile constatare lo scorso 7 aprile 2021. Un evento incredibile che ha stupito i passanti e spinto in molti a documentare il fenomeno naturale con video e foto:
Stando a quanto riportato da fonti giornalistiche telematiche, la grande presenza di queste creature – di origini antichissime – sarebbe anzitutto causata dalle condizioni meteomarine spingono le meduse sotto costa. Nelle ore successive, attraverso i suoi canali social, anche l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale ha spinto gli utenti a raccogliere immagini per analizzare al meglio l’insolito episodio. Su Twitter è stato diffuso un breve filmato:
Avete visto anche voi il bloom di meduse nel Golfo di Trieste? Oggi anche le vostre osservazioni possono diventare dati scientifici: basta scattare una foto con il vostro cellulare e mandarcela con avvistAPP. Per info https://t.co/xZL2unG9xS (grazie a Luciano Burla per il video) pic.twitter.com/Ta7Y7pnXwT
— OGS (@OGS_IT) April 7, 2021
Secondo quanto riferito dagli esperti, quindi, le meduse sono state costrette di fatto a radunarsi nel porto a causa della spinta delle correnti marine, così come spiegato nel corso di un servizio televisivo trasmesso dal Tgr:
Paola Del Negro, direttore generale di OGS, fa il punto sulle meduse che in questi giorni vediamo nel Golfo di Trieste https://t.co/Pey5UZVG2v
— OGS (@OGS_IT) April 8, 2021
Ma perché il numero delle meduse appare così elevato? Stando a quanto riferito sempre dagli esperti, da tempo è possibile constatare un aumento considerevole di esemplari di Rhizostoma pulmo, ma anche di Pelagia noctiluca e di Mnemiopsisleidyi, uno ctenoforo:
La causa di questa presunta sovrapopolazione deriverebbe anche dall’alimentazione di questi organismi: in questo periodo il fitoplancton appare in grandi quantità, cibo essenziale per i polipi di medusa (ovvero gli esemplari appena nati). Opportuno risulta ricordare che, oltre ai fitoplancton, le meduse si nutrono anche di crostacei che la specie ingloba secernendo un muco ricco di tossine. Entrambi gli alimenti sono anche parte integrante dell’alimentazione di molteplici specie di pesci che però, nel Mediterraneo, sono in buona parte minacciate dalla pesca.
Una possibile spiegazione deriverebbe quindi dal fatto che, non avendo molti “concorrenti” le meduse prosperano di più perché, essendo circondate da un numero inferiore di pesci, hanno avrebbero a disposizione più fonti di cibo rispetto al passato. Dovremmo quindi abituarci a questi fenomeni si dovrannumero, che molto probabilmente si verificheranno sempre più frequentemente. Un predatore naturale delle meduse è la tartaruga marina, altra specie da proteggere. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni video diffusi su YouTube: