Nel 1979 le truppe sovietiche entrano in Afghanistan per quella che doveva essere una missione “a contingente limitato”, per porre fine alla guerra civile seguita al golpe comunista di Nur Mohammad Taraki. L’operazione “a contingente limitato” durerà dieci anni e avrà un ruolo preponderante nel determinare il crollo dell’Unione Sovietica.
Questa guerra assurda, l’ultima della Guerra Fredda, sarà anche la madre di tutte le ostilità che continuano ad opporre l’Occidente all’Islam.
L’ISIS, al-Qaida, i talebani, sono figli di quel conflitto e dell’incredibile serie di errori commessi dalle due super-potenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, che allora si contendevano il dominio del mondo.
Eppure, questo episodio cardine della storia mondiale recente è ancora assai poco conosciuto e analizzato. Grazie all’apertura di un buon numero di documenti finora secretati, è oggi possibile ristabilire con attendibilità quali furono le reali responsabilità delle forze in gioco.
Quella proposta da questo documentario è una lettura sostanzialmente inedita della cosiddetta “invasione” sovietica dell’Afghanistan. Una lettura suffragata dalle testimonianze dei diretti protagonisti di quegli eventi: militari dell’Armata Rossa, agenti della CIA e del KGB, resistenti afgani superstiti. Con una preziosa testimonianza di Michail Gorbaciov, che qui, per la prima volta, si esprime a proposito dell’intervento sovietico in Afghanistan.
Il VIDEO della versione italiana del documentario “1979 – La guerre qui a change’ le monde”: