Ecco la prima foto di un buco nero “Einstein aveva ragione”

La prima fotografia di un buco nero, si trova nella galassia M87, a 55 milioni di anni luce dalla Terra (fonte: Collaborazione EHT)

Per la prima volta è stato fotografato un buco nero. Dopo che nel 2016 le onde gravitazionali hanno dimostrato l’esistenza di questi misteriosi oggetti cosmici, arriva la prima prova diretta e l’immagine che lo testimonia è quella del buco nero M 87, al centro della galassia Virgo A (o M87), distante circa 55 milioni di anni luce. Al risultato, del progetto internazionale Event Horizon Telescope (Eht), l’Italia ha partecipato con Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Il 10 aprile 2019 è stata pubblicata la prima foto di un buco nero, un traguardo storico per la scienza e l’intera umanità; ma come hanno fatto gli scienziati a ottenerla? Il segreto risiede nell’eccezionale spiegamento di “forze” messo in campo dal progetto Event Horizon Telescope, il gruppo di ricerca – composto da oltre duecento scienziati – alla base del magnifico scatto, che ritrae il buco nero supermassiccio nel cuore della galassia M87, a circa 50 milioni di anni luce da noi. I ricercatori si sono infatti avvalsi di otto potentissimi radiotelescopi sparsi in tutto il globo, sincronizzati tra loro attraverso un orologio atomico. Grazie a una tecnica chiamata “interferometria a lunghissima base” è come se avessero ottenuto un’unica, gigantesca parabola grande come tutta la Terra, puntata verso la galassia M87. Il potere risolutivo ottenuto avrebbe teoricamente permesso di leggere dalla Terra la pagina di un quotidiano posato sulla superficie della Luna.

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In realtà, il soggetto principale è una assenza. Una struttura ad anello con una regione centrale dalla quale non arrivano fotoni, ossia radiazione elettromagnetica, nessuna forma di luce. È l’ombra del buco nero al centro di M87, una enorme galassia a circa 55 milioni di anni luce dalla Terra nel vicino ammasso della Vergine (e non, come ci si attendeva, di quello al centro della Via Lattea, Sagittarius A). Fin dal 2014 l’Erc (Consiglio europeo della ricerca) ha finanziato con 14 milioni di euro il progetto EHT e in particolare le ricerche coordinate da Luciano Rezzolla, Heino Falcke, della Radboud University Nijmegen, e Micheal Kramer, della Royal Astronomical Society. A catturare l’immagine rivoluzionaria è stata la rete di otto radiotelescopi che fa parte della collaborazione EHT, costituita proprio per riuscire a catturare la foto più ambita dell’astrofisica. “Abbiamo cercato i buchi neri più grandi, come quello al centro della Via Lattea, chiamato Sagittario A, e quello della galassia M87”, ha affermato Rezzolla, membro del comitato scientifico che ha partecipato all’analisi teorica dei risultati.

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Pubblicato in sei articoli in un numero speciale della rivista Astrophysical Journal Letters, il risultato è stato annunciato contemporaneamente in sei conferenze stampa. A Bruxelles lo hanno presentato il Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) e il progetto Event Horizon Telescope (Eht), alla presenza del Commissario Europeo per la Ricerca, la Scienza e l’Innovazione Carlos Moedas; le altre cinque conferenze stampa sono state organizzate a Santiago del Cile, Shanghai, Tokyo, Taipei e Washington.

Fin dal 2014 l’Erc ha finanziato con 14 milioni di euro il progetto Eht e in particolare le ricerche coordinate da Luciano Rezzolla, Heino Falcke, della Radboud University Nijmegen, e Micheal Kramer, della Royal Astronomical Society. A catturare l’immagine rivoluzionaria è stata la rete di otto radiotelescopi che fa parte della collaborazione Eht, costituita proprio per riuscire a catturare la foto più ambita dell’astrofisica. Video:

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“Abbiamo cercato i buchi neri più grandi, come quello al centro della Via Lattea, chiamato Sagittario A, e quello della galassia M87”, ha detto all’ANSA Luciano Rezzolla, direttore dell’Istituto di Fisica teorica di Francoforte, membro del comitato scientifico della collaborazione e che ha partecipato all’analisi teorica dei risultati. Il buco nero del quale è stata catturata l’immagine è quello al centro della galassia M87.

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