Durante la prima Guerra Mondiale, molte persone rimasero mutilate e la scultrice Anna Coleman Ladd, è riuscita a migliorare la vita di queste persone. La Prima Guerra mondiale è un evento che sconvolse totalmente tutto il mondo, causò più di 30 milioni di perdite e 20 mila feriti e mutilati. Tutto ciò fu reso possibile grazie all’introduzione di nuove armi come bome, carrarmati, gas e lanciafiamme, mai utilizzati prima di quel momento.
Questo comportò anche un cambiamento nel cambio medico, bisogna scoprire nel più breve tempo possibile come curare nuove ferite e mutilazioni sia fisiche che psicologiche. Iniziò a fare i primi passi anche la chirurgia plastica, tantissimi erano i soldati rimasti sfigurati, non potendo più continuare una vita come quella di prima. All’epoca la ricostruzione facciale non era conosciuta, ma molti artisti decisero di dedicarsi a questo.
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Tutto partì dalla scultrice americana Anna Coleman Ladd, moglie di un medico della croce rossa. Insieme al marito arrivò in Francia e si rese conto di quanto fosse tragica la situazione, vi erano tantissimi uomini sfigurati che il marito cercava di curare.
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Insieme ad un altro artista Francis Derwent Wood che aveva già iniziato a produrre “nasi finti” di latta, Anna riuscì a elaborare un metodo di ricostruzione facciale. Partiva da un calco in gesso del volto sfigurato, successivamente si modellava una maschera in rame sulla base di foto o ricordi del passato. La maschera veniva indossata dalla persona interessata e colorata con colori più simili alla realtà. Nacque lo Studio: maschere e ritratti di Parigi.
Ovviamente l’espressione facciale era limitata, ma tantissimi soldati riuscirono a recuperare in qualche modo la loro dignità e la loro vita. La donna dedicò tutta la sua vita a questo e venne premiata dallo Stato Francese con la Legion d’Onore.