La storia David, il bambino costretto a vivere in una bolla di plastica per sempre

David Phillip Vetter appena nato è stato inserito in una bolla di plastica, da cui purtroppo non è mai uscito. Il bambino soffriva di una rara malattia di nome SCID (immunodeficienza combinata grave), questo indicava la mancanza di un sistema immunitario funzionante. Dopo oltre 50 anni dalla sua nascita, la sua storia non può essere dimenticata.

David terzo figlio di una giovane coppia è nato nel 1971 in Texas. I genitori Carol Ann e David, avevano avuto già due figli Katherine e David Joseph, morto molto presto anche lui a causa della SCID. Quando hanno scoperto la nuova gravidanza, i medici hanno riferito alla coppia che c’era il 50% di probabilità che il loro terzo figlio nascesse con la stessa patologia.

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I medici pensavano che il tenere il piccolo David nella bolla di plastica sarebbe stato solo per poco tempo, perchè speravano di trovare una cura per la SCID in breve tempo e che David sarebbe guarito entro i 2 anni d’età. La bolla serviva a David per essere protetto da attacchi esterni legati a germi e batteri.

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I medici del Texas Hospital Center che hanno seguito il bambino nei primi 5 anni di vita hanno pensato che vista la situazione, crescere in una bolla potesse essere la giusta soluzione. Qualsiasi cosa il bambino riceveva, dai pannolini, ai cambi ai giocattoli e così via doveva essere sterilizzato per permettere al piccolo di essere protetto al 100%.

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Questi centri di contenimento sono stati progettati dalla Nasa che successivamente ha anche creato per David delle tute simili a quelle degli astronauti, per permettergli comunque di muoversi più liberamente. Grazie a questa tuta, la madre di David ha potuto stringere a sè per la prima volta il bambino, il 29 luglio 1977 all’età di 5 anni.

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Nel 1983 i medici che seguivano il bambino decisero di sottoporlo ad una nuova procedura: trasfusione del midollo osseo. Katherine, la sorella maggiore di David si è offerta di sottoporsi a questo trapianto sperando di poter salvare il fratello. Purtroppo però 4 mesi dopo, a soli 12 anni, David è morto a causa di un linfoma ( cancro del sangue) causato dal virus Epstein-Barr dormiente nel midollo di sua sorella.

David è stata l’ultima persona a vivere in una bolla, successivamente l’ospedale Texano ha aperto il David Center, dedicato proprio alla ricerca e alla diagnosi delle immunodeficienze. grazie a questa storia, oggi è possibile effettuare screening neonatali, inoltre grazie alla diagnosi precoce i bambini che nascono con la SCID possono vivere una vita sana e normale.

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