Kubrick e la vera storia del finto sbarco sulla Luna: fake news a parte, la verità sta nel mezzo? Secondo una ricostruzione storica …

Secondo buona parte degli esperti di tutto il mondo, l’idea che lo sbarco sulla Luna possa essere stata una messa in scena orchestrata dal Governo americano attraverso un contratto segreto con il popolare regista Stanley Kubrick e la collaborazione NASA è una teoria del complotto priva di fondamento scientifico e ampiamente smentita. Tuttavia, negli ultimi decenni, la teoria è riemersa nuovamente attraverso molteplici reinterpretazioni critiche dello storico allunaggio del 1969 ad opera di sostenitori mediante pubblicazioni sparse su internet. Incredibilmente, negli approfondimenti diffusi dai giornalisti, da questa lunga storia parallela è emerso qualcosa di inaspettatamente vero che però andrebbe analizzata a fondo per evitare la diffusione di fake news. Con l’obiettivo di riportare i fatti (ed evitare, invece, di presentare in maniera presuntuosa una “verita” assoluta) ai propri lettori, gli autori di GloboChannel.com hanno realizzato un lavoro di fact checking, appurando che:

Cosa c’è di vero su una notizia definita falsa:

Effettivamente, da anni circola sul web la ricostruzione alternativa di un finto allunaggio che sarebbe stato girato in uno studio cinematografico dal popolare regista di “2001 – odissea nello spazio“. Tra le ricostruzioni alternative (o complementari?) più diffuse quella della realizzazione del falso allunaggio avvenuto poco prima di quello ufficiale che sarebbe stato girato dal popolare regista in uno studio della Mgm a Londra. Ma “la verità sta nel mezzo” e quindi sul web la teoria del complotto si diversifica tra coloro che ritengono l’allunaggio del 1969 un falso clamoroso e chi invece ritiene che il falso allunaggio sia stato realmente girato “a scopo precauzionale”, ordinato dall’allora amministrazione americana guidata da Richard Nixon in caso di fallimento della missione reale della Nasa. Anche quest’ultima “variante” non gode di tesi ufficiali e nemmeno di documentazioni. Tuttavia, una fonte inaspettata giunge dalle dichiarazioni rilasciate da un famossissimo giornalista italiano:

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E’ questa la verità sul falso allunaggio girato da Kubrick?

Interpellato nel 2019, Luca Liguori (il protagonista della storica radiocronaca in diretta dello sbarco dai microfoni Rai di Houston) rese noto di un aneddoto riguardante un falso allunaggio che sarebbe stato girato negli studi cinematografici della Metro Goldwin Meyer a Londra proprio sotto la regia di Stanley Kubrick che in materia era davvero il “numero uno” perché aveva appena concluso la produzione di “Odissea nello spazio”: secondo questa incredibile ricostruzione storica, i protagonisti del “jolly di Nixon” furono tre agenti della Cia che in seguito finirono in Vietnam, così come della Cia erano tutti i componenti della troupe messa in piedi in riva al Tamigi. Secondo questa ricostruzione, sarebbe stata girata una singola scena del falso allunaggio, poi abbandonata a favore di quello vero. Tuttavia, sul web c’è chi ha ritenuto opportuno far notare numerosi dettagli sparpagliati nel film cult “Shining” che (secondo i sostenitori della teoria) conterrebbe mostreplici messaggi subliminali di un Kubrick che avrebbe così tentato (secondo la teoria del complotto) di segnalare ai suoi spettatori messaggi che non avrebbe potuto diffondere esplicitamente per questioni di sicurezza nazionale e segreto di Stato:

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Nel film “Shining” – girato in pieno periodo della guerra fredda e prooaganda anti-sovietica – c’è una scena, quella di Danny (il bambino protagonista del film) che indossa un maglione con scritto “Apollo 11” all’interno di un razzo. Un elemento che secondo i sostenitori della teoria del falso allunaggio, rimanderebbe ad un messaggio velato del regista. Un altro punto oscuro riguarda quello del libro di Stephen King dove la stanza del romanzo non è la 237, ma la 217. Secondo i sostenitori della teoria del falso sbarco sulla luna, Kubrick avrebbe fatto cambiare il numero della stanza perché 237mila erano le miglia di distanza fra la Terra e la Luna (anche se, a dirla tutta, la distanza precisa ammonta a 238mila miglia). Negli anni successivi, la teoria del complotto è stata rivalutata anche a causa di fenomeni mediatici, come la diffusione del film “Capricon One“, una spy story che parlava di un finto sbarco su Marte, con evidenti allusioni alla teoria del complotto che già circolava anni prima. L’idea che lo sbarco sulla Luna sia un falso storico architettato ad arte dal Governo degli Stati Uniti d’America, quindi, è ancora oggi oggetto di dibattito e per la maggioranza degli storici considerata una fake news che sarebbe stata diffusa forse anche a causa della diffusione incontrollata di voci sul presunto “piano B” dell’amministrazione Nixon in accordo con Kubrick (mai confermata all’infuori delle dichiarazioni del giornalista italiano precedentemente menzionato):

Le prove a sostegno della teoria sono inconsistenti e spesso basate su interpretazioni errate o fuorvianti di fatti. Ad esempio:

  • Anomalie nelle immagini: Alcuni affermano che la presenza di ombre parallele, la sventolio della bandiera americana in assenza di vento e l’assenza di stelle nei filmati lunari sono prove di un set cinematografico. In realtà, questi fenomeni possono essere spiegati da fattori come l’illuminazione obliqua, il movimento della bandiera e la limitazione della pellicola fotografica dell’epoca.
  • Mancanza di crateri sotto il modulo lunare: Si sostiene che l’atterraggio del modulo lunare non avrebbe potuto creare i crateri visibili nelle foto, indicando un falso terreno lunare. Tuttavia, la forma e la dimensione dei crateri dipendono da vari fattori come l’angolo di impatto e la composizione del suolo lunare, che spiegano la loro assenza in alcuni punti.
  • Testimonianze di presunti insider: Alcune persone affermano di aver lavorato all’insabbiamento dell’inganno lunare, ma queste affermazioni non sono mai state verificate e spesso mancano di coerenza e plausibilità.

Il contesto storico in cui si è sviluppata questa teoria del complotto include:

  • La Guerra Fredda: La rivalità tra Stati Uniti e Unione Sovietica ha portato a una certa diffidenza reciproca e alla messa in dubbio dei successi altrui.
  • Crescente sfiducia nelle istituzioni: Negli anni ’60 e ’70, è aumentata la sfiducia nei governi e nelle grandi aziende, alimentando la predisposizione a teorie alternative e complottistiche.
  • Mancanza di trasparenza da parte della NASA: Alcune scelte della NASA, come la distruzione di alcuni nastri originali delle riprese lunari, sono state interpretate come tentativi di nascondere la verità.

E’ importante sottolineare che la comunità scientifica ha ampiamente confutato la teoria del falso allunaggio. Numerose analisi e studi condotti da esperti di diverse discipline hanno confermato l’autenticità degli sbarchi lunari. Inoltre, prove successive, come l’installazione di retroflectori lunari da parte degli astronauti e l’analisi di campioni lunari, hanno ulteriormente avvalorato la realtà delle missioni Apollo. In conclusione, la teoria del finto allunaggio di Kubrick non ha basi concrete e si basa su interpretazioni errate e prove inconsistenti. La comunità scientifica ha ampiamente smentito questa teoria, fornendo prove schiaccianti a sostegno della veridicità degli sbarchi lunari. Se sei interessato ad approfondire l’argomento, ti consiglio di consultare fonti scientifiche e storicamente attendibili, come siti web di agenzie spaziali, riviste scientifiche e documentari basati su prove concrete. Inoltre, resta da porsi anche un’altra domanda:

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Nel 1969, un falso sbarco sulla Luna avrebbe potuto godere di effetti speciali credibili?

Una domanda lecita, in considerazione del fatto che, sino a prova contraria, nel 1969 non avevamo la capacità tecnica di falsificare gli sbarchi dell’Apollo e di produrre i feed video che vedevamo 50 anni fa. Molte persone hanno difficoltà ad accettarlo, ma guardate i film di quel periodo: gli effetti speciali sono grezzi o limitati. Per ottenere effetti speciali davvero di prim’ordine è necessaria la CGI, che richiede un’enorme potenza di calcolo. I vecchi giochi Atari e Nintendo non erano da cartone animato perché erano carini. Questo era il meglio che potevano fare. Solo pochi anni prima, avevo dato dei soldi ai giochi arcade in cui gli aerei nemici abbattuti esplodevano in una serie di segmenti di linea vorticosi. Altri hanno sottolineato che avresti assunto il mago degli effetti speciali Douglas Trumbull piuttosto che Stanley Kubrick. Visto che parliamo di Kubrick (e non dimentichiamoci di Trumbull!), vale la pena considerare “2001: a Space odyssey“. Uscì prima della missione Apollo 11 e i suoi effetti speciali erano leggendari. Anche per gli standard odierni, la maggior parte degli effetti speciali sono eccellenti. Gli effetti speciali di quel film hanno richiesto uno sforzo enorme. Alcuni dei migliori pittori opachi del settore hanno realizzato gli sfondi. Pensaci: pittori opachi. Se volevi uno sfondo, lo facevi dipingere da qualcuno. L’hai fotografato e hai combinato scrupolosamente quel film con la sequenza d’azione, senza un pratico computer chroma key per fare il lavoro. Guarda le sequenze in cui vediamo la Discovery avvicinarsi a Giove. Il dipinto di Giove è molto bello, ma non assomiglia a quello che abbiamo visto dalle navicelle spaziali o anche dai moderni telescopi terrestri. Voi direste: “Sì, ma allora non sapevamo come fosse realmente”. Non è questo il punto. Non corrispondeva del tutto alle delicate strutture che si formano laddove i flussi si mescolavano e si fondevano. Sappiamo come appare da molto tempo; puoi vederlo con un telescopio da cortile. Potresti essere in grado di simularlo ora, ma richiederebbe molta elaborazione. Ecco un piccolo punto su cui riflettere. Inizialmente, la trama originale del film prevedeva che la Discovery andasse su Saturno. Gli esperti di Trumbull non sono riusciti a far sembrare Saturno convincente, quindi hanno cambiato la sceneggiatura per spostare la destinazione su Giove. Ci sono voluti circa cinque anni per completare gli effetti speciali di 2001: Odissea nello spazio, per una parte di un film di 2 ore e mezza. I detrattori del vero sbarco sulla Luna hanno inoltre dichiarato che i computer di guida usati per le missioni Apollo avevano meno potenza di un moderno telefono cellulare moderno. Alcuni fustigatori di cospirazioni usano quella piccola gemma come “prova” delle loro sciocchezze. Tuttavia, per simulare gli sbarchi e rilasciare simultaneamente tutte le riprese video sarebbe stata necessaria una potenza di calcolo maggiore di quella disponibile sull’intero pianeta. Infine, da segnalare il libro libro “Luna, sì ci siamo andati” di Paolo Attivissimo (scaricabile gratuitamente qui) le smonta puntualmente una a una. Sul web sono stati diffusi svariati video-approfondimenti e sedicenti documentari che vi consigliamo di vedere attraverso un’elaborazione critica dei contenuti. I link ai video:

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Fonti:

Ecco alcune risorse che potrebbero esserti utili:

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Ricorda che è importante basare le proprie opinioni su informazioni verificate e provenienti da fonti autorevoli.

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